Spese veterinarie detraibili: cosa e quanto scaricare.

Ancora non molti sanno che le spese veterinarie sono detraibili. Certo, non completamente, c’è una franchigia minima e un tetto massimo, ma qualcosina è recuperabile. Qui andremo a parlare di franchigia minima, tetto massimo e come fare per detrarre le spese veterinarie.

Con l’aumento dell’Iva al 21% e prossimamente al 22%, lo Stato dichiara senza ombra di dubbio che gli animali sono beni di lusso: nonostante le richieste e i solleciti continui dell’Anmvi e dei veterinari affinché venga abolita l’Iva sulle prestazioni veterinarie, esattamente come succede in medicina umana o almeno abbassata al 10%, gli animali e le prestazioni mediche a cui sono soggette continuano ad essere gravate di un onere fiscale eccessivo.

Questo onere fiscale pesa sia sul proprietario che sul veterinario. Prendiamo il caso del proprietario: paga 40 euro un vaccino, ma non è che quei 40 euro vanno in tasca al veterinario. Il 2% va all’Enpav (l’equivalente dell’Inps per i veterinari) e ben il 21% va allo Stato sotto forma di Iva. Quindi quando vi lamentate dei costi del veterinario, sappiate che il 21%, in pratica più di un quinto di quello che sborsate, sono tasse. Ma l’Iva così alta penalizza anche il veterinario che si ritrova spesso a dover fare i conti con l’impossibilità dei proprietari di sostenere i costi di esami ed interventi e quindi nell’oggettiva impossibilità di emettere diagnosi e quindi terapie adeguate.

Per quanto riguarda la tipologia di spese detraibili, fra di esse ricordiamo:

  • fatture emesse dal veterinario: tutte le fatture emesse dal veterinario possono essere scaricate, non c’è bisogno di mettere la marca da bollo in quanto le prestazioni sono già soggette ad Iva. Quindi tutte le fatture fatte per vaccini, interventi chirurgici, esami, ricette in triplice copia possono essere tranquillamente scaricate
  • scontrini dei farmaci: tutti gli scontrini rilasciati dalla farmacia ed inerenti farmaci ad uso veterinario possono essere scaricati. Ma solo ed esclusivamente i farmaci ad uso veterinario: i comuni farmaci ad uso umano che vengono talvolta prescritti dal veterinario perché assenti in medicina veterinaria, non possono essere detratti. Nei farmaci ad uso veterinario vanno anche inseriti gli antiparassitari esterni come Frontline, Advantix, Scalibor e via dicendo
  • alimenti dietetici: qui c’è un po’ di diatriba. Fino a qualche tempo fa gli alimenti dietetici che corrispondono effettivamente alla terapia dell’animale (vedi per esempio il K/D della Hill’s per chi soffre di insufficienza renale o il C/D per chi soffre di disturbi alle vie urinarie), essendo di fatto la terapia per quella particolare patologia, potevano essere scaricati, previa presentazione al commercialista di scontrini e ricetta veterinaria che prescriveva quel cibo. Adesso pare che i cibi non vengano più inseriti nella detrazione, ma vi consiglio di chiedere lumi al vostro commercialista perché so che qualcuno riesce ancora a detrarre le spese degli alimenti dietetici

Vengono esclusi dunque dalle spese veterinarie detraibili i farmaci ad uso umano e tutti gli integratori alimentari, anche se di uso veterinario.

Ma quanto si scarica? Ovviamente non potrete scaricare del tutto le spese veterinarie, anche se l’Anmvi si sta battendo anche sul fronte di innalzare l’importo scaricabile. Fondamentalmente delle spese veterinarie potete scaricare il 19% a partire dalla franchigia minima di 129,11 e arrivando fino al tetto massimo di 387,34.

Ciò significa che la detrazione spettante viene calcolata sulla parte che eccede l’importo di euro 129,11. Fino ai 129,11 euro non scarichi nulla: scarichi poi la differenza fra 387,34 euro e 129,11 euro, quindi in sostanza l’onere su cui calcolare la detrazione è 258,23 euro (387,34 – 129,11). Tutto quello che eccede il tetto massimo, non viene considerato.

Per detrarre le spese veterinarie, dovrete conservare tutte le fatture emesse dal veterinario, gli scontrini emessi dalla farmacia o dai negozi di animali relativi ai farmaci ad uso veterinario, gli scontrini relativi agli alimenti dietetici usati là dove possibile scaricarli. Consiglio anche di tenere copia delle ricette veterinarie: ad alcuni commercialisti bastano gli scontrini, altri vogliono anche le ricette relative.

Se avete perso la copia della fattura veterinaria, potrete richiederla al vostro veterinario. La richiesta al medico veterinario da parte del cliente di una copia della parcella emessa deve risultare per iscritto ed il cliente deve anche precisare esplicitamente i motivi della richiesta. Questa parcella emessa tempo prima deve essere oggetto di fotocopia e sulla stessa si deve poi apporre la dicitura

  • “Copia conforme all’originale rilasciata a richiesta del cliente”

sulla stessa copia della parcella il veterinario dovrà apporre la data e la firma e una copia di questa dovrà essere tenuta negli archivi.

Si possono scaricare le spese veterinarie sia sul 730 che sul Modello Unico, ma devo fare una precisazione: le spese veterinarie sono separate da quelle umane, non sono cumulabili.